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al testo proposto da Gaetano Lo Castro
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Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio,
tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l'amore, per lo cui caldo ne l'etterna pace così è germinato questo fiore.
Qui se' a noi meridiana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace.
Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia e a te non ricorre, sua disianza vuol volar sanz'ali.
La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate.
Paradiso (XXXIII, 1-21)
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